Meditazione natalizia con Sant’Alfonso: l’Incarnazione, un’opera di amore e di empatia

 

(Fonte foto: LaRepubblica)

 

In occasione della celebrazione del Natale e alla soglia del 150° anniversario di Sant’Alfonso Maria de Liguori come dottore della Chiesa, invito a cogliere il pensiero di San Alfonso da una nuova prospettiva a partire dall’analisi della sua Novena del Santo Natale [= NSN]. È proprio da questo testo che, infatti, si potrà apprezzare quanto Sant’Alfonso, meditando sul mistero dell’Incarnazione, sia riuscito a mettere in luce l’empatia di Dio Padre e di Gesù Redentore verso di noi e, allo stesso tempo, l’empatia di noi stessi verso il Padre e Gesù.

  1. Origine e meta pastorale della Novena del Santo Natale

Sant’Alfonso nutriva una grande devozione per il mistero dell’Incarnazione e per il Divino Bambino Gesù nel presepe di Betlemme: il Figlio di Dio che si è fatto uomo per la nostra salvezza e redenzione! «L’Emmanuele, Dio con noi» (Mt 1,23). Gesù, il cui nome significa: Dio salva!

Fu proprio tale devozione che lo portò, dopo aver terminato (nel 1757) la terza edizione in tre volumi della sua Theologia Moralis, a pubblicare a distanza di un anno un’opera «a cui pensava da anni»[1] e dal titolo: «Novena del santo Natale colle meditazioni per tutti i giorni dell’Avvento sino all’ottava dell’Epifania»[2].

Inserendosi pienamente nel contesto napoletano – con la sua grande tradizione e devozione riservata al presepe – Sant’Alfonso dà voce alla sua opera mosso dal desiderio di favorire la formazione spirituale dei cuori della gente affinché, per mezzo di tale lettura, «possa nascere in essi e riposare Gesù Cristo»[3]. Pertanto, il santo dottore «vi condensò il meglio della propria predicazione, delle riflessioni personali e delle composizione poetiche»[4] e musicali: meditazioni, preghiere, poesie, canti. Fra questi ultimi il suo famosissimo «Tu scendi dalle stelle», molto conosciuto ovunque in Italia e che possiamo apprezzare ancora oggi.

  1. L’amore e l’empatia dell’Incarnazione

Quando analizziamo i testi della NSN, possiamo appurare che lo scopo di Sant’Alfonso sia coniugato al desiderio di aiutare i fedeli a sentire come l’Incarnazione sia un’opera d’amore[5] incondizionato del Padre e del Figlio verso di noi, ma – allo stesso tempo – sia anche frutto di una volontà divina empatica.

Infatti, come si è evidenziato nel post del 7 aprile 2020, Cristo, da Dio che era, ha accettato mediante la sua Incarnazione e in maniera empatica, di sposare la nostra condizione umana e di farsi solidale con le sofferenze che sono legate alla nostra fragilità umana (cf. Fil 2,7; Eb 4,15; Eb 5,2)[6].

Alla luce di questi bellissimi passaggi neotestamentari, possiamo comprendere meglio come Gesù possa essere empatico con le nostre sofferenze e ferite. Infatti, proprio grazie alla sua Incarnazione, egli ha vissuto la nostra condizione umana e ha sofferto come noi (cf. Eb 2, 18). Pertanto, possiamo dire che il Nuovo Testamento rivela il volto di un Dio Padre empatico che, attraverso l’Incarnazione e la compassione del suo Figlio verso l’umanità, accetta di sostenere empaticamente gli uomini e le donne nella loro sofferenza[7].

  1. Importanza del tema dell’Incarnazione nel pensiero alfonsiano

Nella sua esperienza spirituale, Sant’Alfonso aveva compreso e sentito la profondità dell’opera d’amore e d’empatia dell’Incarnazione. Infatti, possiamo apprezzare l’importanza di questo tema nelle sue meditazioni dell’avvento e di Natale, come dimostrano questi titoli: Il dono del Padre Celeste; L’opera dell’Incarnazione; Il miracolo dell’Incarnazione; L’Incarnazione opera di amore; L’immenso amore del Redentore; Il grande mistero della Natività; Gesù nasce Bambino; Gesù prende il latte; Gesù sulla paglia; Gesù piange; Solitudine di Gesù nella stalla, ecc. [8]

  1. La tripla dimensione empatica e spirituale dell’Incarnazione

A partire da queste meditazioni e preghiere, si può notare come San Alfonso adotti, nei suoi scritti, lo stile di una conversazione “del cuore”; con toni affettuosi e teneri nella descrizione dedicata alla relazione amorevole tra il Padre, il Figlio e noi.

È proprio alla luce di questa tenerezza amorevole che è possibile apprezzare quanto San Alfonso, grazie alla sua vita mistica e alla sua psicologia intuitiva, abbia sperimentato e sentito nelle sue viscere, una triplice dimensione empatica e spirituale del mistero dell’Incarnazione: l’empatia spirituale del Padre verso di noi; l’empatia spirituale del Figlio verso di noi; l’empatia spirituale e caritatevole di noi, verso il Padre, il Figlio e verso i nostri fratelli e sorelle.

È utile quindi analizzare maggiormente queste tre dimensioni dell’empatia spirituale di San Alfonso:

  1. il Padre Celeste manifesta un amore empatico verso di noi attraverso il dono di suo Figlio unigenito per renderci partecipi della sua vita e salvezza (l’empatia spirituale del Padre verso di noi);
  2. il Figlio di Dio, il Divino Bambino Gesù e Redentore, adotta un atteggiamento empatico, accettando di sposare la nostra condizione umana, per rivelarci con compassione e misericordia, l’amore incondizionato del Padre Celeste per noi (l’empatia spirituale del Figlio verso di noi);
  3. e come discepoli di Cristo, siamo invitati a sviluppare una relazione d’amore empatico con il Padre accogliendo nella fede il Figlio di Dio, nostro Redentore, che ci aiuta a vivere una relazione d’empatia caritatevole con i nostri fratelli e sorelle (l’empatia spirituale e caritatevole dei discepoli di Cristo).

  1. L’empatia spirituale tridimensionale alfonsiana: una nuova chiave di lettura dell’Incarnazione

Analizziamo adesso alcune meditazioni e preghiere del santo, con l’obiettivo d’identificare questi tre aspetti dell’empatia spirituale dell’Incarnazione come chiave di lettura.

Per comprendere meglio questa prospettiva tridimensionale dell’Incarnazione, ho aggiunto, nei testi in grassetto, i riferimenti alle tre dimensioni dell’empatia spirituale alfonsiana (così come precedentemente descritti):

Empatia 1: l’empatia spirituale del Padre verso di noi;

Empatia 2: l’empatia spirituale del Figlio verso di noi;

Empatia 3: l’empatia spirituale e caritatevole di noi verso il Padre, il Figlio e i nostri fratelli e sorelle.

 

  1. Nella meditazione del primo giorno della novena di Natale, «Gesù luce dei popoli», San Alfonso scrive:

Considera come l’Eterno Padre disse a Gesù Bambino […]: Figlio, io ti ho dato al mondo per luce e vita delle genti, acciocché procuri loro la salute mia. [empatia 1] […] Così, Figlio mio diletto, l’uomo si arrenderà ad amarmi e ad essere mio; [empatia 3] vedendo che Io gli dono tutto Te, mio unigenito [empatia 1].[…] Dal primo punto della sua Incarnazione Gesù si dona tutto all’uomo [empatia 2], ed abbraccia con piacere, tutti i dolori che deve soffrire in terra per amore dell’uomo [empatia 2] [9].

 

  1. Nella preghiera affettuosa che segue questa meditazione, San Alfonso scrive:

Caro mio Gesù, […] giacché il vostro Padre vi ha dato a me [empatia 1] voi siete mio; [empatia 3], per me siete nato, per me siete dato [empatia 2]. […] E se voi siete mio, chi mai potrà togliervi da me? [empatia 3] […] Vi ringrazio, o Eterno Padre, di avermi donato il vostro Figlio; [empatia 1] e giacché Voi l’avete donato tutto a me, [empatia 1] io mi dono tutto a Voi. [empatia 3] […] E voi, mio Salvatore, se Voi siete tutto mio; [empatia 2] sappiate che io sono tutto vostro. [empatia 3][10].

 

  1. Nella meditazione «Il dono del Padre celeste», San Alfonso scrive:

Considera come l’Eterno Padre, dandoci il Figlio per Redentore, [empatia 1] […] non poteva darci motivi più forti di speranza e di amore, [empatia 1] per darci confidenza e per obbligarci ad amarlo. [empatia 3] […] Questo dono che ci ha fatto Dio del suo Figlio, è un dono fatto a ciascuno di noi; [empatica 1] […] sicché ognuno di noi può dire: Gesù è tutto mio, […], mia è la sua vita. [empatia 3] […] Perciò […] può dire ciascuno:   il mio Redentore ha amato me [empatia 2], e per l’amore che mi ha portato, si è dato tutto a me [empatia 2][11].

 

è molto interessante e bellissimo rendersi conto di questa triplice dinamica empatica fra Dio, Gesù e ognuno di noi! Essa costituisce una chiave di lettura che può aiutarci a meditare le preghiere di Sant’Alfonso. Così potremmo approfondire, nella nostra propria vita spirituale, queste tre dimensioni dell’empatia spirituale alfonsiana.

  1. Conclusione: incidenze dell’empatia alfonsiana nella sua Theologia Moralis

Questa esperienza fondamentale di empatia spirituale con Dio-Padre e Gesù-Redentore ha certamente avuto un’incidenza positiva sulla Theologia Moralis di Sant’Alfonso. Infatti, essendo una teologia morale orientata a un approccio pieno di carità, di benignità, di benevolenza, di compassione e di misericordia, si può affermare che la visione teologico-morale alfonsiana comporti una prospettiva empatica davanti alla fragilità umana.

In questo senso, alla luce della sua omelia di Natale del 2015, possiamo indurre che Papa Francesco ci invita a camminare sui passi di Sant’Alfonso, quando afferma l’esigenza che «il nostro stile di vita sia colmo di pietà, di empatia, di compassione, di misericordia, attinte ogni giorno dal pozzo della preghiera»[12].

A causa delle misure sanitarie per la pandemia da Covid-19, senza dubbio vivremo un Natale storico, lontano dai nostri cari o separati dai membri delle nostre famiglie. Nonostante questo contesto difficile, davanti al mistero dell’Incarnazione, le meditazioni natalizie di San Alfonso ci aiuteranno a intensificare e approfondire la nostra relazione d’amore empatico verso il nostro Padre Celeste, verso il Bambino Gesù nostro Redentore e verso i nostri fratelli e sorelle.

Così, il vissuto compassionevole e caritatevole dell’empatia alfonsiana ci permetterà di essere testimoni e seminatori della Speranza e della Salvezza che ci porta la nascita del Redentore nel presepe di Betlemme.

A tutti, auguro un Natale empatico con Gesù Bambino!

  1. Bibliografia

Boies, Mario, «L’empathie, une attitude éthique au temps du Covid-19  (Deuxième partie: dimension spirituelle)», Blog dell’Accademia Alfonsiana (7 avril 2020), in https://www.alfonsiana.org/blog/2020/04/07/lempathie-une-attitude-ethique-au-temps-du-covid-19-deuxieme-partie/.

ID., Psychologie et morale: réception de la psychologie cognitive-développementale au sein de la théologie morale postconciliaire, Universidad Comillas, Madrid 2006, 789 pp., (Mo 363 218).

De Liguori, Alfonso Maria, Natale : meditazioni e poesie (Edizione a cura di Oreste Gregorio, C.Ss.R.), Vol. 57, Sao Paolo, Milano 20033, (Alf 100 1 30).

Francesco, “Omelia all’occasione della santa messa di Natale del Signore (24.12.2015)” (2015), in http://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2015/documents/papa-francesco_20151224_omelia-natale.pdf, [Accesso: accesso: 10.12.2020].

p. Mario Boies, CSsR[13]

 

[1]    A.M. De Liguori, Natale : meditazioni e poesie (Edizione a cura di Oreste Gregorio, C.Ss.R.), Vol. 57, Sao Paolo, Milano 20033, 7.

[2]    Ibid.

[3]    Ibid., 8.

[4]    Ibid.

[5]    Titolo dell’ottava meditazione d’avvento. Cf. Ibid., 34-36.

[6]    Cf. M. Boies, Psychologie et morale: réception de la psychologie cognitive-développementale au sein de la théologie morale postconciliaire, Universidad Comillas, Madrid 2006, 496.

[7]    Cf. Ibid., 497.

[8]    A.M. De Liguori, Natale : meditazioni e poesie, 155-156

[9]    Ibid., 60-61.

[10]   Ibid., 61-62.

[11]   Ibid., 20-21.

[12]   Francesco, «Omelia all’occasione della santa messa di Natale del Signore (24.12.2015)» (2015), in http://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2015/documents/papa-francesco_20151224_omelia-natale.pdf, [Accesso: accesso: 10.12.2020].

[13]   Professore associato di antropologia empirica presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. © Tutti i diritti del contenuto di quest’articolo sono riservati all’Autore.

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