A tu per tu con una macchina: le interfacce cervello-computer
Pizzichini / 2 Aprile 2024

Ha fatto scalpore, qualche settimana fa, l’annuncio da parte di Elon Musk del riuscito impianto di un chip in un cervello umano (qui). Ciò che fa discutere, però, non è tanto il fatto di essere giunti a far interagire con successo il cervello umano con un dispositivo tecnologico, poiché quella delle interfacce cervello-computer (brain-computer interfaces, BCI) è una linea di ricerca ormai consolidata da anni e con risultati importanti (qui). Ciò che colpisce è l’orizzonte di tale lavoro, che Musk non nasconde: iniziare col risolvere gravi disabilità derivanti da danni cerebrali (es. paralisi o cecità), per poi giungere a controllare attivamente col pensiero il proprio smartphone o il computer (qui e qui). Una vera e propria telepatia, insomma: la nuova frontiera dello sviluppo digitale. Le interfacce cervello-computer Questo suscita certamente molti interrogativi in campo etico, prima di tutto sulla liceità di alcune applicazioni delle BCI. Ad esempio, uno dei problemi più dibattuti in questo campo riguarda il cosiddetto potenziamento (enhancement), vale a dire l’incremento delle funzioni cerebrali oltre la loro soglia “normale” in un contesto di salute – quindi non per recuperare un deficit di funzioni sopravvenuto per cause esterne. È lecito questo tipo di interventi? E se sì, in…

Intelligenza artificiale e pace
Pizzichini / 23 Dicembre 2023

Il messaggio per la 57ma Giornata Mondiale della Pace è dedicato da Papa Francesco al tema dell’intelligenza artificiale (=AI, qui), un accostamento che potrebbe sembrare non molto scontato, ma che mostra come anche la tecnologia abbia ormai un ruolo decisivo per una fraterna convivenza tra i popoli. A tal fine, la riflessione del Papa si àncora su quella più fondamentale sul ruolo della tecnologia nel progresso umano. In genere, le due realtà sono considerate, se non la stessa cosa, perlomeno una la conseguenza dell’altra: lo sviluppo della scienza e della tecnologia[i] non può che generare maggiore benessere e, quindi, grazie a un generalizzato soddisfacimento dei bisogni fondamentali, far venir meno le cause stesse della guerra. Pertanto, nell’immaginario comune, la tecnoscienza costituisce come una moderna escatologia per l’uomo secolarizzato e materialista. Certo, le sue conquiste sono sotto gli occhi di tutti, anche se, come ricorda il Pontefice, esse non sono mai totalmente “neutrali” o incondizionatamente buone, «ma soggette alle influenze culturali», per cui «le direzioni che prendono riflettono scelte condizionate dai valori personali, sociali e culturali di ogni epoca» (n. 2). Per cui è forse più corretto parlare di sviluppo tecno-scientifico, il quale diviene propriamente progresso «nella misura in cui contribuisce…

ChatGPT e dilemmi morali
Pizzichini / 18 Aprile 2023

Il teologo morale deve iniziare a preoccuparsi di essere anche lui rimpiazzato dall’intelligenza artificiale? Dopo che l’ormai celeberrima ChatGPT si è cimentata con successo nell’omiletica (qui), era solo questione di tempo che a qualcuno venisse in mente di sottoporre all’algoritmo anche la risoluzione di dilemmi morali. È quanto riporta l’ANSA (qui), che a sua volta cita uno studio pubblicato su Scientific Reports (qui), nel quale alcuni ricercatori hanno constatato, non senza un certo sconcerto, quanto l’intelligenza artificiale possa influenzare l’esercizio del giudizio morale: ChatGPT, così si riporta, sembrerebbe addirittura corrompere tale capacità invece che migliorarla. Pertanto è necessaria, secondo gli autori dello studio, una più accurata formazione digitale da parte degli utenti. Ma è davvero così? ChatGPT (acronimo che sta per Chat Generative Pre-trained Transformer, Trasformatore Pre-addestrato Generativo di Conversazioni) è un algoritmo che appartiene alla classe dei modelli linguistici di grandi dimensioni (Large Language Models, LLM), vale a dire un algoritmo che ha lo scopo di comprendere e generare espressioni in linguaggio naturale per vari scopi. A dir la verità, l’algoritmo non comprende un bel niente, ma si limita a fare quello per cui è progettato: calcolare. In particolare, un modello linguistico non fa altro che determinare, su base…