I Neuroni Specchio: l’importanza della consapevolezza delle proprie emozioni (2/2)
Boies / 5 Maggio 2023

Come abbiamo visto nel nostro BLOG precedente (link), la scoperta dei neuroni specchio offre una comprensione neurologica dell’empatia che rivela nuove conoscenze sulle relazioni con gli altri e sul giudizio morale. Infatti, il sistema dei neuroni specchio consente di assumere la prospettiva dell’altro, di sentire empaticamente le sue emozioni, per poi formulare un giudizio morale che sia in sincronia con il vissuto dell’altro, adattato alla sua situazione e orientato verso la promozione del suo bene. Perciò, secondo Giacomo Rizzolatti[1], bisogna sviluppare e allenare il sistema specchio grazie alla neuroplasticità del cervello per poter aumentare la nostra capacità empatica[2]. La plasticità cerebrale è la capacità del cervello di adattarsi a nuove esperienze o emozioni, creando nuovi circuiti neuronali[3]. Quindi, quanto più una persona diventa cosciente, consapevole delle proprie emozioni e integra serenamente il proprio vissuto emotivo, tanto più questa autocoscienza emotiva contribuisce alla creazione di nuove connessioni neurali, e quindi allo sviluppo dei neuroni specchio. Di conseguenza, la consapevolezza delle proprie emozioni favorisce lo sviluppo del sistema specchio e della capacità empatica di comprendere e sentire meglio le emozioni e la sofferenza degli altri[4]. Per esempio, se una persona è a suo aggio con la propria tristezza e ha integrato serenamente…

Desde la principalidad del amor nos definimos siendo amor
Fidalgo / 6 Maggio 2022

Nuestro interés, por ahora, es seguir queriendo enfocar el quehacer teológico desde la hondura de la estética como fuente de la ética. Y para ello, seguir apostando por sumar un lugar teológico importante, como es el arte y en este caso el arte literario. Literatos y poetas han podido mantener encendida esta llama existencial cuando otras disciplinas queriendo buscar lo fundamental se olvidan del mismo fundamento. Nos referimos a poder captar el amor no ya solo como una segunda naturaleza, o como una realidad que aunque importante queda relegada al mundo de las “pasiones”, de las “emociones”, las cuales a su vez desgraciadamente quedan relegadas a realidades menos fundantes del ser de los seres humanos. En cambio, sintéticamente, se podría afirmar que porque “amamos, luego existimos”, mejor aún, somos la existencia del amor, somos amor existiendo, realizándose en y mediante la historia, buscando la autenticidad mediante historias de amor. Encarar la propia existencia en y desde el amor sigue siendo un gran desafío. Y, sin embrago, para los/as cristianos/as «Dios “es” amor», no hay mejor definición, tan profundamente metafísica como existencial. Y si somos hechuras de él, proyectados/as a su «imagen y semejanza», la cosa parecería simple: somos amor, pues…