Sopraffatti dal virus: la questione del triage estremo
DelMissier / 27 Marzo 2020

  Lo scorso 6 marzo la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) – il cui motto è “Pro vita contra dolorem semper” – ha pubblicato una serie di Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili rispondenti agli scenari previsibili dell’attuale pandemia del Covid-19[i]. Il documento ha suscitato stupore e dibattito perché mette a tema la questione drammatica di come gestire una situazione di emergenza estrema nel momento in cui le necessità (persone bisognose di terapie intensive) giungessero a superare di gran lunga le risorse disponibili (posti letto attrezzati UTI). Dopo aver tentato tutte le soluzioni disponibili anche trasferendo pazienti critici in altre sedi meno congestionate, il documento prevede di allocare le risorse scarsissime in primis a favore di chi ha «più probabilità di sopravvivenza e secondariamente a chi può avere più anni di vita salvata, in un’ottica di massimizzazione dei bene per il maggior numero di persone». A ciò si aggiungono raccomandazioni bioetiche molto articolate ed equilibrate – appropriatezza clinica; proporzionalità delle cure; giustizia distributiva; appropriata allocazione; ecc. – che, però, non possono essere analizzate nello spazio limitato di…

Fare o fondare la bioetica globale? 2 – Metabioetica: lo status epistemologico della bio-etica
Kowalski / 26 Dicembre 2019

    Il modello della bioetica o dell’etica globale, che ha caratterizzato anche la prima fase della storia della bioetica – forse il più diffuso, innanzitutto nel mondo anglofono – è quello cosiddetto dei “principi”. L’esempio classico del principialismo nella riflessione biomedica è l’opera Principles of Biomedical Ethics di Beauchamp e di Childress (1994). In tale ottica i principi normativi nel campo della bioetica sono stabiliti su base “contrattuale”, cioè mediante un accordo di base circa alcuni principi e norme che siano il più possibile condivisibili oppure mediante un bilanciamento dei doveri in questione (teorie proporzionaliste e consequenzialiste). Beauchamp e Childress hanno costruito un’etica globale, in quanto l’intera bioetica si basa su un sistema di principi prima facie (autonomia, non-maleficenza, beneficenza, giustizia), introdotti negli anni trenta dal filosofo inglese W.D. Ross (The Right and the Good, 1930) nella forma di doveri prima facie (prima facie duties). Si deve ben sottolineare che Beauchamp e Childress hanno preso solo quattro dai sette prima facie duties di Ross (fidelity, reparation, gratitude, beneficence, nonmaleficence, justice, self-improvement). Ogni principio non “riassume” la teoria – osserva giustamente G. Russo – bensì nasconde implicitamente diverse teorie contrastanti: «è una sorta di “surrogato” della teoria che rimanda a…