Sant’Alfonso Maria de Liguori: i suoi tempi e i nostri tempi
Salutati / 24 Aprile 2023

Nei giorni 21-22 marzo si è svolto a Roma un convegno in occasione dei 150 anni dalla proclamazione a Dottore della Chiesa (23 marzo 1871) di Sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787) che, nella sua lunga attività, ha elaborato una proposta di vita cristiana in cui i suoi scritti di morale, spiritualità, dogmatica, pastorale, si fondono in una visione originale e unitaria. In particolare, il suo insegnamento morale appare come una pedagogia della vita cristiana volta alla «pratica della carità», proponendosi come la scienza e l’arte di condurre l’anima all’amicizia perfetta con Cristo, mediante la conformità alla volontà di Dio, grazie al «gran mezzo della preghiera» (L. Colin, 1971). La proposta alfonsiana rivolta al ceto popolare del suo tempo, ma non solo, attinge all’originalità stessa dell’annuncio cristiano, presentato con totale fedeltà al Vangelo e radicato nella riflessione patristica e negli scritti ed esperienze di autori e santi tra i quali spiccano Santa Teresa d’Avila e San Francesco di Sales. Tuttavia, raccogliendo gli aspetti tradizionali della spiritualità cristiana, Sant’Alfonso li rielabora e li ripresenta con un’arte che non si trova in nessun altro autore, caratterizzando la sua opera di un’originalità incontestabile. Infatti, non è tanto la creazione o la sintesi nuova di…

Sinodalidad, ¿vino nuevo en odres viejos?
Fidalgo / 21 Ottobre 2022

Sin duda, es más que loable que la Iglesia, inspirada por las decisiones e improntas del papa Francisco, se lance con más o menos convicciones a procesos sinodales. Seguramente en muchas comunidades puede que todo este trabajo vaya dejando florecer necesarios frutos de vida nueva. Pero no obstante queda una doble duda, si será así en definitiva para toda la Iglesia, en y desde todas las comunidades, y si en verdad se quiere “una Iglesia siempre en transformación”, una Iglesia en verdad «en salida», siempre a la búsqueda del «encuentro» con “los otros”, los alejados, los perdidos, los descartados, las situaciones periféricas, los desafíos epocales, o solo se reflotan ciertas tendencias para robustecerse hacia adentro o defenderse mejor de las “insidias” y “ataques” “del mundo”, sin asumir los reales cambios a los cuales los signos de los tiempos y el mismo Espíritu impelen a la Iglesia de hoy como de siempre. En la línea del Vaticano II, la Iglesia sigue siendo llamada a configurar su identidad en y desde su impronta de servicio a la humanidad. Una Iglesia que asume que su configuración histórica no es ya – y quizás nunca debió haber sido – la de una “cristiandad”, sino…

Un contributo dalla tradizione alfonsiana per una teologia del sacerdozio
Sacco / 13 Maggio 2022

Un tempo il Sacerdote era lo studente per eccellenza di teologia morale. Questa disciplina nasce per insegnare ai confessori “i casi di coscienza”. Prima della svolta del Concilio Vaticano II la confessione era il “luogo” privilegiato per formare coscienze, e il Sacerdote ne era il formatore, la teologia morale la disciplina che formava i formatori. Nel corso del tempo la disciplina ha assunto una sua precisa fisionomia e un suo statuto epistemologico che la suggella come ambito della teologia, fondata sul Mistero di Cristo e nutrita di Sacra Scrittura. Essa è chiamata ad illustrare l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di portare frutto nella carità per la vita del mondo (cf. Optatam totius, n. 16). Oggi gli studenti di teologia sono laici e laiche, sacerdoti, religiosi e religiose che accomunati dalla vocazione allo studio della teologia collaborano per portare le luce del Vangelo nel mondo contemporaneo (cf. Gaudium et spes, n. 43). Anche se l’orizzonte è ben più ampio che in passato, la teologia morale è una disciplina dall’intrinseca dimensione vocazionale. Pertanto, un Simposio su sacerdozio, celibato e vocazioni interpella anche la teologia morale. La Congregazione per i Vescovi e il Centro di Ricerca e…