Trascendere l’offesa nel dono
Bielinski / 2 Aprile 2021

Con i confratelli redentoristi si parla spesso a tavola, anche di quanto ho esposto nel precedente post. Specie di domenica, quando abbiamo più tempo per questo. A causa del coronavirus, si può stare solo in due per tavolo, per rispettare doverosamente le distanze cautelari. Questo fa sì che si possa entrare in un dialogo più interpersonale. Nella fiducia reciproca, anche a tavola si possono condividere più profondamente le cose che si vivono nella concretezza, intercettando le lezioni da imparare e le consolazioni da cogliere. Questo mi aiuta a lasciare il pensiero spesso troppo umano e a sintonizzarmi con il pensiero e lo stile di vita dello stesso Gesù che insieme cerchiamo di seguire nella vita religiosa. A volte emergono tratti sorprendenti, forse leggermente “oscurati” anch’essi, ma – quando esposti alla luce della carità reciproca – si trasformano. In uno dei colloqui è emersa una mia persistente mancanza di riconciliazione con l’esperienza che avevo fatto il Polonia, immerso appieno nella prima ondata della crisi sanitaria ancora in atto. Mi sto riferendo all’esperienza davvero forte, vissuta con la comunità dei redentoristi di Tuchów (seminario) dove mi trovavo in quei mesi. Il Covid-19 ha scombussolato tutto: noi che eravamo in buona salute abbiamo…