L’empatia compassionevole del buon Samaritano
Boies / 4 Febbraio 2022

Gesù è un maestro autentico e ricco d’empatia e di compassione, sia nei suoi atteggiamenti che nei suoi insegnamenti (cf. Gesù modello d’empatia integrale). In questo senso, la parabola del buon Samaritano (Lc 10,33-37) dimostra come le nozioni di empatia e di compassione siano al cuore del messaggio evangelico di Gesù. Vediamo quindi come queste due attitudini debbano ispirare e influire il giudizio morale e la condotta etica del discepolo di Cristo nelle sue relazioni interpersonali. L’atteggiamento del buon Samaritano è caratterizzato da una percezione morale autenticamente empatica rispetto alla situazione dell’uomo ferito: «Un Samaritano […] passandogli accanto, lo vide e ne ebbe compassione» (v. 33). Il senso esegetico di questo versetto significa che alla vista dell’uomo gravemente ferito, il buon Samaritano è commosso fino alle viscere; è colto da una compassione viscerale. In altri termini, la scena lo commuove profondamente scatenando in lui una intensa reazione emozionale empatica, così come una reazione compassionevole per aiutare il misero. Pertanto, la capacità del Samaritano di “mettersi nei panni dell’uomo ferito” e di essere sensibile alla sua sofferenza, apre il giudizio morale della sua coscienza all’empatia compassionevole. Infatti, la compassione spinge il buon Samaritano a prestare soccorso all’uomo ferito attraverso atti concreti:…

Fare o fondare la bioetica globale? 2 – Metabioetica: lo status epistemologico della bio-etica
Kowalski / 26 Dicembre 2019

    Il modello della bioetica o dell’etica globale, che ha caratterizzato anche la prima fase della storia della bioetica – forse il più diffuso, innanzitutto nel mondo anglofono – è quello cosiddetto dei “principi”. L’esempio classico del principialismo nella riflessione biomedica è l’opera Principles of Biomedical Ethics di Beauchamp e di Childress (1994). In tale ottica i principi normativi nel campo della bioetica sono stabiliti su base “contrattuale”, cioè mediante un accordo di base circa alcuni principi e norme che siano il più possibile condivisibili oppure mediante un bilanciamento dei doveri in questione (teorie proporzionaliste e consequenzialiste). Beauchamp e Childress hanno costruito un’etica globale, in quanto l’intera bioetica si basa su un sistema di principi prima facie (autonomia, non-maleficenza, beneficenza, giustizia), introdotti negli anni trenta dal filosofo inglese W.D. Ross (The Right and the Good, 1930) nella forma di doveri prima facie (prima facie duties). Si deve ben sottolineare che Beauchamp e Childress hanno preso solo quattro dai sette prima facie duties di Ross (fidelity, reparation, gratitude, beneficence, nonmaleficence, justice, self-improvement). Ogni principio non “riassume” la teoria – osserva giustamente G. Russo – bensì nasconde implicitamente diverse teorie contrastanti: «è una sorta di “surrogato” della teoria che rimanda a…