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Attività Culturali

Commissione Attività Culturali
Giornata di Studio:
LA MISERICORDIA NELLA TRADIZIONE ALFONSIANA
Roma, 2 marzo 2016

Con le parole di benvenuto del preside, prof. A. Wodka, si è aperta la tradizionale giornata di studio dell’Accademia Alfonsiana, dedicata quest’anno alla misericordia nella tradizione alfonsiana e tenutasi nella mattinata di mercoledì 2 marzo.
Nell’introduzione alla giornata il prof. M. McKeever, interrogandosi sulla fecondità della tradizione alfonsiana, ha utilizzato la metafora della navigazione, di una navigazione tra i tempi: dal passato al presente per aprire orizzonti di futuro.
Tre le relazioni della mattinata. Nella prima il prof. A. V. Amarante, ha illustrato il tema della misericordia in sant’Alfonso. Egli fa esperienza personale della misericordia: da nobile giurista, compie progressivamente un esodo, uscendo da una concezione spirituale rigorista, d’élite, grazie alla contemplazione dell’amore sconfinato, “pazzo”, di Dio per l’uomo. Così la kenosi misericordiosa del Redentore, che si abbassa per incontrare e risanare un uomo profondamente segnato dal peccato, diventa la chiave ermeneutica del pensiero di Alfonso e della prassi pastorale che egli propone. L’analisi di alcune opere alfonsiane è, in tal senso, illuminante.
Il prof. V. Tirimanna ha parlato della ricezione della morale alfonsiana dopo il Concilio Vaticano II, partendo da una domanda provocatoria: Alfonso è ancora patrono della teologia morale cattolica? La risposta è stata data considerando esclusivamente l'insegnamento magisteriale dei pontefici, da Paolo VI a papa Francesco. Ne emerge un panorama estremamente ricco (molto interessanti a questo proposito le riflessioni sulla presenza di Alfonso nel magistero di Giovanni Paolo II), che mostra quanto gli insegnamenti di Alfonso, anche se non sono sempre citati in modo esplicito, sono presenti anche oggi nella proposta del magistero cattolico intorno ai temi morali.
La terza relazione, affidata al prof. B. Hidber, è stata dedicata alla figura di Bernhard Häring. Anche se la parola “misericordia” come tale non ricorre nella sua vastissima opera (118 libri e 1150 articoli!) in modo massiccio, esprime nondimeno una dimensione del tutto centrale del suo pensiero. La ragione di fondo consiste nel teocentrismo della sua morale: Dio si è rivelato come Colui che offre nel suo Figlio un amore misericordioso senza limiti. E l’uomo risponde facendo sua questa misericordia e vivendo così da figlio di Dio. La misericordia esprime nella teologia morale di Häring il mistero della redenzione e il vivere da redenti nel contesto di una conversione continua ed è come il lievito che fa crescere l’intero rapporto tra Dio e l’uomo.
La mattinata è stata conclusa dalla presentazione di due libri, frutto di tesi di dottorato discusse all’Accademia: quello di Filomena Sacco (Il dinamismo della carità, Materdomini, 2015) e quello di Silvia Anelli (La crescita integrale della persona. Nel pensiero di padre Bernhard Häring, Roma, 2015). Le presentazioni, affidate rispettivamente al prof. Donato e al prof. Zamboni, hanno mostrato come la tradizione alfonsiana, anche grazie a questi lavori, emerge come viva e attuale anche per la nostra epoca.
Dopo una breve discussione, la giornata di studio si è conclusa con il consueto rinfresco fraterno. Nel pomeriggio il tema è stato ripreso e sviluppato nella tavola rotonda degli studenti, durante la quale le autrici dei due libri hanno portato la loro personale esperienza e hanno risposto alle domande degli studenti, incoraggiandoli a proseguire nell’approfondimento di una tradizione così feconda per la teologia morale.

 

Prof. Stefano Zamboni